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Proteggere i propri beni per il futuro: ecco le soluzioni per una pianificazione ereditaria ottimale

Possedere un patrimonio significa anche predisporre le giuste strategie per proteggerlo dagli attacchi dei creditori. Non è più possibile, come in passato, tenere i soldi sotto il materasso per sottrarlo all’attenzione del Fisco e dei malintenzionati, né si può evitare di blindare il proprio patrimonio con soluzioni ad hoc per prepararsi a eventi straordinari come la morte, il fallimento, il divorzio o un’invalidità.

La questione, dunque, ha ad oggetto la messa in sicurezza dell’intero patrimonio anche in fasi della vita prive di rischi, per prepararsi ad affrontare eventuali crisi ed eventi improvvisi che potrebbero vanificare anni di lavoro e di risparmio propri e dei propri genitori. Quali sono le giuste strategie per blindarlo in anticipo e come predisporle al meglio per salvaguardare il proprio futuro?

Holding di famiglia

Tra gli strumenti più complessi per la pianificazione ereditaria abbiamo un istituto giuridico nato in Gran Bretagna ed importato in Italia da oltre un decennio: la holding familiare. Per costituire una holding correttamente, il notaio deve creare una società capogruppo nella quale inserire altre società che posseggono beni immobili, quote, azioni o denaro.

La holding, cioè la società capogruppo, svolge il compito di gestire e controllare partecipazioni e capitali delle altre società avendone ricevuto specifico mandato. Si tratta di una soluzione adottabile nell’ambito familiare perché i soci appartengono allo stesso nucleo familiare e hanno il comune interesse a conservare il patrimonio.

Ma non solo, la scelta della holding familiare assicura anche un corretto passaggio generazionale, garantendo agli eredi la possibilità di attingere dal capitale della holding.

Trust

Nato in Inghilterra, il trust è uno strumento valido sia per le aziende che per la gestione patrimoniale familiare. Attraverso questo istituto giuridico, infatti, il notaio costituisce un fondo che comprende tutti i beni, anche se di natura diversa, affidandolo a una figura terza chiamata gestore.

Questi dovrà svolgere il delicato compito di gestire, custodire e amministrare tali beni nell’esclusivo interesse dei beneficiari, individuati in modo espresso dal disponente in fase di costituzione del trust. I beneficiari devono essere scelti liberamente, senza costrizione e possono ricomprendere anche persone estranee al nucleo familiare e dunque prive di legami di parentela.

Ciononostante, il predisponente può decidere di estromettere in qualsiasi momento uno o più soggetti dal trust senza alcuna conseguenza giuridica penalizzante.

Così organizzato, il trust diventa una soluzione efficiente per proteggere i propri bene, garantendo buone entrate ai beneficiari scelti.

Una forma particolare di trust è il trust autodichiarato, in cui gestore del patrimonio e disponente non sono diversi ma si ricongiungono nella medesima persona. Con questa soluzione il patrimonio resta nella disponibilità del proprietario ma questi separa una parte del suo patrimonio rispetto alla totalità in suo possesso. Il vantaggio del trust autodichiarato risiede nella possibilità di costituire un patrimonio separato proteggendo quei beni confluiti nel trust da eventi esterni o da potenziali attacchi.

In questa direzione il proprietario si trova ad avere un patrimonio separato evitando che soggetti terzi lo aggrediscano.

Il fondo patrimoniale

Rispetto al trust, il fondo patrimoniale è un istituto giuridico più antico e molto utilizzato in Italia, soprattutto in ambito familiare. Si tratta della creazione di un patrimonio separato finalizzato a una specifica funzione: far fronte alle necessità della famiglia.

Per le sue caratteristiche, il fondo patrimoniale viene adottato quando si vogliono proteggere i propri beni dagli attacchi dei creditori e per questo la sua gestione è soggetta a una serie di controlli particolarmente attenti atti a verificare il rispetto della sua finalità.

Vincolo di destinazione

Grazie a questo istituto giuridico, il proprietario di un bene può decidere di porre un vincolo su uno o più beni, per il conseguimento di una specifica finalità. In via esemplificativa, il padre che possiede una serie di beni mobili registrati e immobili può stabilire che una serie di queste proprietà debba essere utilizzata per il sostentamento dei figli o per lo svolgimento dell’attività lavorativa della moglie.

Si evince da quanto scritto che per poter ricorrere a questo strumento sono necessari due requisiti: che si tratti di beni mobili registrati o immobili e che lo scopo del bene sia meritevole di tutela da parte dell’ordinamento giuridico.

Contratto o patto fiduciario per il patrimonio familiare

Con il contratto fiduciario la proprietà viene trasferita da un soggetto all’atro per ragioni diverse da quelle contemplate dalla legge.

Tale negozio giuridico, molto de la presenza di due soggetti: il fiduciante, che rappresenta il proprietario che stipula il contratto e trasferisce un bene o un diritto in suo possesso e il fiduciario, che può ottenerlo sollo se utilizzerà tale bene o diritto secondo le pattuizione previste nel contratto.

Una volta gestito per il periodo stabilito, però, il fiduciario è tenuto a restituire quanto ricevuto al fiduciante oppure a venderlo a terzi, se così è deciso nel patto. Anche questa soluzione si rivela decisiva nel caso di attacco da parte dei creditori.

Patto di famiglia

Gli esperti di diritto sanno bene che la legge italiana vieta in modo assoluto i patti successori, rappresentati da tutti quegli accordi irrevocabili che dispongono di una successione prima che l’evento “morte” si sia ancora verificato. Ciononostante esiste un’eccezione che prende il nome di patto di famiglia.

Il patto di famiglia è un vero e proprio contratto a titolo gratuito stipulabile inter vivos tra un imprenditore e i suoi legittimari, cioè i diretti discendenti. La funzione principale di questo strumento di pianificazione ereditaria è quello di trasferire l’azienda dall’imprenditore ai suoi discendenti prima che egli muoia, evitando che il suo lavoro entri nella disponibilità di terzi soggetti che non gli aggradano o che egli ritiene incapaci.

La donazione dei propri immobili

Quando si teme di perdere una parte o l’intero patrimonio a causa di processi in corso o per la presenza di creditori aggressivi, si può ricorrere alla donazione dei propri beni alla moglie o ai figli.

Attenzione, però al momento in cui si decide di donare poiché la donazione è revocabile quando viene predisposta con l’intenzione precisa di sottrarre beni ai creditori personali del proprietario. Per questo motivo è necessario ricorrere a professionisti del settore che sapranno suggerire la migliore strategia per evitare di rischiare una revoca dell’atto, con un inutile esborso di denaro.

Assicurazione sulla vita

Molto più comune degli strumenti precedenti, l’assicurazione sulla vita può rivelarsi la soluzione ideale per blindare il proprio patrimonio, evitando che cada nelle mani sbagliate. In questo caso ci sono tre opzioni tra cui scegliere: l’assicurazione in caso d morte, vita o mista.

Se si opta per l’assicurazione sulla vita, la legge permette che venga sottoscritta da un soggetto terzo rispetto all’assicurato. Inoltre, possono rientrare tra i beneficiari dell’assicurazione anche soggetti estranei all’asse ereditario.

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