Avere un piano di risparmio permette di far fronte a imprevisti ed esigenze future senza sacrificare troppo lo stipendio: in molti casi basta mettere da parte una cifra fissa (anche modesta) ogni mese, per riuscire a raggiungere obiettivi a breve, medio e lungo termine.
Questo sistema permette di fare gli acquisti desiderati, ma non sempre è possibile metterlo in pratica; la mancanza di disciplina nella gestione di entrate e uscite e la cattiva abitudine di non annotarle porta il bilancio familiare a zero, se non in negativo.
Ecco quali sono i suggerimenti per una corretta organizzazione dei risparmi, da provare fin da subito per accrescere la propria consapevolezza finanziaria e fare investimenti intelligenti senza troppi sacrifici.
Piano di risparmio, i fronti sui quali agire per ottenere buoni risultati
Per una proficua gestione di entrate e uscite è indispensabile avere un adeguato livello di conoscenze, senso dell’ordine e metodo, unitamente a un ottimo controllo dell’emotività; spesso, infatti, è proprio quest’ultima a boicottare i tentativi di risparmiare.
Una delle regole d’oro è annotare giornalmente i propri flussi monetari, suddividendoli tra movimentazione di denaro contante, utilizzo di carte di credito, bancomat, piattaforme di pagamento e, eventualmente, assegni, con indicazione della causale.
Le informazioni, scritte a mano su un quaderno o su fogli elettronici, consentono di stilare bilanci su base giornaliera o periodica (settimanale, mensile, trimestrale, annuale) e di avere una panoramica sui seguenti punti:
- quote complessive in ingresso e in uscita
- costi fissi e variabili
- spese superflue
- opportunità di contenere, ove possibile, gli acquisti
- definizione delle priorità in base ai reali bisogni
- rapporto costi-benefici
- rimanenza a fine periodo.
Quanto avanza al termine del mese o del trimestre si può utilizzare (del tutto o in parte) in strategie di risparmio incentrate su un piano di accumulo o PAC, cioè su un investimento rateizzato a importo fisso.
Piano di accumulo, che cos’è e i motivi per cui conviene
Il PAC è uno strumento finanziario introdotto nella prima metà degli Anni 80 del secolo scorso (1983-1984) contrapposto al PIC (Piano Investimento Capitale); quest’ultimo era soltanto ad appannaggio dei clienti più facoltosi poiché consiste nell’investire una forte somma tutta in una volta.
Con il lancio del piano di accumulo, invece, l’accesso agli investimenti si estende ai piccoli risparmiatori, che possono mettere da parte cifre ragguardevoli nel medio-lungo termine e ampliare gli orizzonti riguardo alle strategie di risparmio. I vantaggi rispetto ai PIC sono notevoli:
- chi ha uno stipendio medio-basso può coprire il capitale pattuito in un arco di tempo abbastanza esteso
- l’investimento avviene a più riprese, pertanto risente meno dell’andamento dei mercati
- l’utente è obbligato a risparmiare tutti i mesi per un obiettivo
- le fluttuazioni nel breve termine perdono la loro importanza rispetto alla visione nel lungo periodo.
Naturalmente il PAC ha anche dei costi da sostenere e vanno valutati attentamente prima della sottoscrizione del fondo: tra questi figurano le commissioni d’ingresso, di disinvestimento e quelle legate alle singole rate; per sapere quali sono e a quanto ammontano occorre leggere attentamente le condizioni contrattuali.
PAC: durata, assicurazione e tipologie di investimenti
Il periodo medio per il piano di accumulo è di circa 6-8 anni, ma può variare da 1 a 40 anni, per obiettivi a breve e a lungo termine; nelle opzioni di durata pluriennale le società invitano gli utenti a integrare una polizza assicurativa, utile nel caso in cui l’investitore non riesca a completare i versamenti previsti dal contratto.
Stipulare un’assicurazione contestuale al PAC è consigliabile quando si svolgano attività ad alto rischio d’infortunio o si abbiano problemi di salute, in quanto consente di evitare problemi legati al mancato saldo delle rate rimanenti.
Quanto agli investimenti, il risparmiatore può scegliere in base agli obiettivi, alla somma da versare e al rischio di cui può e vuole farsi carico; ecco le opportunità del momento presso banche e broker finanziari:
- azioni
- obbligazioni
- fondi bilanciati.
Commissioni e redditività variano estremamente in base al periodo, alla società di riferimento e all’istituto di mediazione prescelto, pertanto è opportuno calibrare le strategie di risparmio in base a tali fattori.
Fondo pensione, le soluzioni più accessibili in vista della terza età
Un pubblico sempre più vasto (formato anche da molti under 40) aderisce alla cosiddetta previdenza integrativa, complementare a quella obbligatoria; al momento sono disponibili 3 opzioni:
- fondo pensione aperto
- fondo pensione negoziale
- piano individuale pensionistico.
Al primo (FPA) può accedere qualsiasi utente indipendentemente dal mestiere svolto, mentre il FPN è riservato a determinate categorie e ha costi tendenzialmente più bassi; il PIP è un prodotto assicurativo di vecchia concezione che comporta spese più elevate della media, pertanto non rientra da tempo tra le soluzioni consigliate dagli addetti ai lavori.
Strategie di risparmio, altri consigli da ricordare
Indipendentemente dal reddito e dalle necessità familiari il consumatore può mettere in pratica alcuni suggerimenti che gli permetteranno di aumentare ulteriormente le probabilità di successo del proprio piano di risparmio.
Uno è l’applicazione della regola del 50-30-20, cioè il 50% dei guadagni da dedicare alle necessità primarie, il 30% alle attività ricreative e il 20% ai progetti futuri; a seconda della situazione le percentuali possono differire leggermente, ma è importante non azzerare la terza quota.
Anche l’abbattimento delle spese inutili e la ridefinizione delle priorità d’acquisto promuovono la buona riuscita di PAC e fondo pensione; la vendita di immobili o di beni di consumo può portare profitto, a condizione di investire almeno una parte del guadagno.
Da non trascurare, infine, la presenza o meno di rate da pagare presso banche e istituti di credito: avere mutui e finanziamenti in corso rende più difficoltoso il risparmio con il piano di accumulo o di previdenza complementare. Per aumentare il proprio potere di acquisto si può richiedere una consulenza finalizzata al consolidamento debiti.